CIAD - DESERTO DI ENNEDI IN CAMPO TENDATO ESCLUSIVO E VOLO PRIVATO

Partenza con il volo di linea per N'Djamena con arrivo il giorno successivo.

Arrivo nella capitale del Ciad capitale del Ciad, trasferimento e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

In mattinata trasferimento all’aeroporto e partenza per la regione dell’Ennedi, che si raggiungerà con un volo privato di 3 ore circa. Il nostro sorvolo ci porterà a est, sino al massiccio dell’Ennedi, nel Sahara orientale. Questo non è solo un trasferimento, ma una parte integrante del viaggio: infatti da una quota relativamente bassa potremo osservare l’alternanza di erg sabbiosi, pinnacoli di arenaria, pianure aride e altopiani: una geografia corrugata e affascinante, che da N’Djamena si dispiega sino a insinuarsi ad oriente nei labirinti dell’Ennedi, la nostra meta. Atterrat ... Il pranzo e una breve pausa ci attende, prima di affrontare la prima escursione nell’area, verso il massiccio Toukou, la nostra “porta di ingresso” alle meraviglie di questo universo naturale. Al termine, rientro al Warda Camp. Pensione completa.
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Attraversiamo la spettacolare regione del massiccio di Bamena, tra canyon, pinnacoli e castelli di arenaria che si alternano a dune mosse dal vento. Seguiamo i margini meridionali del massiccio sino all’arco di Aloba, e qui ci troviamo in un panorama fuori scala: con i suoi 120 metri di altezza e una ampiezza di 77 metri, le statistiche gli attribuiscono il secondo posto al mondo per dimensioni. Ma i numeri non sono nulla, quando ci sentiamo così minuscoli: restiamo senza parole, soverchiati dalle proporzioni gigantesche di questo scenario superbo. Ai margini meridionali del massiccio Bamen ... Rientro al Warda Camp per la cena e il pernottamento. Pensione completa.
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Seguiamo il Wadi Nohi: ampio, lussureggiante, una vera esplosione cromatica. Ci fermiamo per osservare le spettacolari pitture rupestri in grotta prima di raggiungere il labirinto di Oyo, una intricata formazione di pareti di arenaria, risultato di millenni di erosione dell’acqua. Uno dei momenti più emozionanti di questa giornata è sicuramente l’arrivo al wadi Archei, con la sua celebre guelta. I Wadi, i letti degli antichi corsi d’acqua che attraversavano il deserto, sono il sistema nervoso dell’Ennedi che, grazie ad una relativa maggiore piovosità rispetto al resto del deserto, i ... La presenza permanente dell’acqua crea condizioni particolarmente favorevoli nell’ecosistema del massiccio, sostenendo non solo la flora e la fauna, ma anche la vita umana. L’Ennedi è una capsula del tempo, custodisce memorie di un passato che risale a ottomila anni fa, testimoniato dalle migliaia di pitture rupestri che raccontano dell’assidua presenza dell’uomo in età preistorica. Ovunque, sulle pareti di questi rilievi tassiliani di arenaria che si estendono su una superficie di quarantamila metri quadrati (pari a quella dei Paesi Bassi), troviamo – anche ad altezza inusuale – scene di caccia, cavalli e cammelli lanciati al galoppo, uomini che danzano o semplicemente allineati come ’sentinelle’, con lance e scudi: ci troviamo in un museo a cielo aperto, nel cuore di uno dei più ampi complessi di pittura rupestre sahariana, vere opere d’arte tracciate nella tipica bicromia del bianco e dell’ocra tipica di questa regione. Che l'Ennedi sia un posto del tutto particolare lo dimostrano le gole di Archei, che significa semplicemente “luogo pieno d'acqua”. Ovvero, nella terminologia sahariana, una guelta. In pratica una serie di laghetti permanenti, di forma allungata e racchiusi tra imponenti pareti di rocce a strapiombo: ciò che rimane di un fiume possente, che tremila anni fa scorreva in un alveo largo centinaia di metri. Gli stagni sono un richiamo irresistibile per i nomadi Bideyat e Zagawa, che abitano le propaggini meridionali del massiccio: non è infrequente assistere allo spettacolo dell'abbeverata di centinaia di dromedari, una scena di memoria biblica che non ha uguali in tutto il Sahara. Tutto attorno, le sponde del fiume sono costellate di orme di gazzelle, porcospini, scoiattoli di terra e uccelli. Ma la vera attrazione di Archei sono i coccodrilli: pare siano otto, piuttosto piccoli e innocui, e appartengono alla specie niloticus, la stessa diffusa in tutti i corsi d'acqua dell'Africa sub-tropicale. La guelta di Archei per le genti del luogo e per gli animali è un balsamo: i cammelli si abbeverano in abbondanza, le donne riempiono di acqua le ’guerbas’, le preziose sacche di pelle di capra. Sono quattro le sorgenti che alimentano la guelta di Archei dove la presenza di alghe è nutrimento per i pesci, che a loro volta nutrono gli ultimi coccodrilli dell’Africa occidentale, pacifiche creature discendenti dal Crocodylus niloticus. Un sistema perfetto, che possiamo osservare camminando lungo i margini del canyon oppure da un punto di osservazione in altezza, che raggiungeremo senza difficoltà. Non sarà facile lasciare la magia di questo luogo per tornare al campo: la visita di Archei è uno dei momenti che resteranno impressi nella memoria, per sempre. Nel tardo pomeriggio facciamo rientro al Warda Camp. Pensione completa.
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Lasciamo il Warda Camp per iniziare l’esplorazione di altre zone dell’Ennedi. Seguiamo i paesaggi favolosi lungo il Wadi Archei in direzione nord-ovest sino a raggiungere lo stretto canyon di Bechiké: anche qui troviamo una guelta, un altro punto provvidenziale di acqua per gli animali selvatici che vivono nella zona. Da un’emozione all’altra, da uno scenario all’altro, lasceremo i paesaggi dell’Ennedi più "tropicale" per incontrare la bellezza delle formazioni rocciose tassiliane di Bichigara. Qui, lontano dal sistema idrico che alimenta gli wadi che abbiamo conosciuto, entriamo nella parte più propriamente “sahariana” dell’Ennedi. ... Promontori rocciosi assediati da dune di sabbia, rare acacie punteggiano gli spazi di deserto, pinnacoli bizzarri e archi disegnano prospettive assurde, labirinti ombrosi, tracce di antiche pitture: niente di tutto questo sembra reale. In questo sorprendente scenario poseremo il nostro primo campo mobile. L’aria si fa più fresca, scende la notte... e milioni di stelle vibrano nel cielo. Pensione completa.
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Le mete di oggi si chiamano Oasi di Anoa e Lago salato di Ajous. Anche qui troveremo paesaggi rocciosi e aspri, dune di sabbia che si infrangono su massicci montuosi, e soprattutto testimonianze di antiche presenze ci ricordano il passato di un Sahara verde, molto popolato habitat di specie animali ormai estinte in questa regione. L’arte rupestre che decora le pareti rocciose e i ripari sotto roccia rivela infatti che queste terre sono state soggette nei millenni a forti cambiamenti climatici, trasformandosi da zone fertili, molto popolate e costellate di fiumi e laghi in aridi altopiani dove l’acqua è rara e preziosa. ... Comprendiamo i cambiamenti dai soggetti delle pitture: elefanti, struzzi, giraffe, rinoceronti, coccodrilli... animali per la maggior parte estinti in queste zone oltre seimila anni fa. Ci fermeremo nell’Oasi di Anoa per scoprire parte del suo patrimonio di arte rupestre, prima di proseguire per la zona del lago salato di Ajous, dove poseremo il campo per la notte. Anche questo è l’Ennedi, un’alternanza tra altopiani pietrosi e aridi e strette gole dove corsi d’acqua effimeri regalano occasioni di vita a una fauna unica nel Sahara: un paesaggio naturale e culturale che ha suggerito all’UNESCO l’iscrizione del Massiccio dell’Ennedi nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Pensione completa.
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Con Ajous abbiamo raggiunto il punto più settentrionale del nostro viaggio e ci prepariamo quindi a tornare verso sud, verso il campo fisso di Warda. Lasciamo alle nostre spalle le montagne per volgerci verso il panorama arido e lunare di Abayke: un assurdo geologico, quasi surreale. Pinnacoli e archi naturali dalle geometrie eccentriche tracciano ombre che sembrano pennellate, definiscono piani prospettici che quasi sfidano le leggi della fisica: sono cattedrali o torri, imprecise o taglienti, guglie lanciate verso il nulla o appoggiate le une alle altre in un abbraccio impossibile. Arrivo al Warda Camp e sistemazione per la notte. ... Pensione completa.
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Dopo la prima colazione al campo verrà il momento di congedarci dal deserto, dire arrivederci al Sahara, all’Ennedi, ai suoi paesaggi fiabeschi, alle sue rare genti, ai suoi cieli stellati. Ci attende il nostro volo privato che, dalla pista di Misham, ci porterà nella capitale N’Djamena. Arrivo e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.

Trasferimento all’aeroporto e partenza con il volo di rientro in Italia.

Arrivo in Italia.