CINA - VERSO LE SORGENTI DEL FIUME GIALLO

Partenza in aereo nel pomeriggio da Milano per Bejing (Pechino). Pernottamento a bordo.

Arrivo a Pechino nelle prime ore del mattino. Proseguimento con volo per Xining, che si raggiungerà nel primo pomeriggio. Trasferimento in hotel e sistemazione. Xining si trova a 2.300 metri sul livello del mare e qui inizieremo ad acclimatarci all’altitudine, che nei giorni seguenti progressivamente aumenterà. Capitale della provincia del Qinghai, Xining ha sempre giocato un ruolo strategico su quella che tradizionalmente era la rotta commerciale più importante tra la Cina del nord, Lanzhou e, a ovest, la provincia autonoma del Tibet. Avremo agio di riposare un poco in hotel prima della cena di benvenuto tibetana durante la quale incontreremo il nostro esperto locale. ... Cena e pernottamento.
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Xining fu per secoli una contea di frontiera, contesa dalla Cina e dalle popolazioni Tuyuhun e poi tibetane. Dal VII secolo, con l’affermarsi del buddismo tibetano, Huangzhongdi, questo il nome di Xining all’epoca, divenne un centro religioso importante, che ospitava la più grande lamaseria del Qinghai, luogo sacro per i buddisti della setta dei Berretti gialli Gelugpa. Xining è dunque la nostra ”porta di ingresso” alla scoperta di una Cina diversa, poco nota, spirituale e meravigliosa. La giornata sarà dedicata a un’escursione nella regione montuosa nei dintorni di Xining, dove dopo un paio d’ore di viaggio raggiungeremo il monastero inferiore di You Ning. ... Ecco dunque una straordinaria occasione per conoscere la vita dei monaci: passeggeremo sotto la loro guida nelle sale di preghiera e nei luoghi dove si svolgono le attività quotidiane della comunità, prima del nostro pic nic nella valle. Proseguiremo quindi per circa 7 chilometri lungo la pista sterrata, da dove a piedi, con un percorso di circa mezz’ora raggiungeremo in piccolo eremo superiore, che ospita pochi monaci, la propaggine più remota del monastero. Tutto intorno sarà il silenzio, a farci compagnia, in un paesaggio che pare uscito dalla fantasia di un pittore: guglie aguzze di montagne ritagliate nel cielo, crinali sottili, mentre i chorten punteggiano i sentieri e grappoli di bandierine di preghiera sono l’unico tocco di colore in un paesaggio aspro, siderale. Chi lo desidera potrà proseguire l’escursione a piedi sino a raggiungere quota 3.700 metri, per godere di un panorama fantastico sulla regione circostante. L’escursione dall’eremo alla sommità del crinale montuoso richiede circa 4 ore tra andata e ritorno, non presenta difficoltà ed è sicuramente di grande impatto. Chi lo desidera, tuttavia, potrà fermarsi all’eremo superiore. Questa giornata è stata la spettacolare introduzione al mondo tibetano e buddista di questo viaggio; abbiamo iniziato a prendere confidenza con i paesaggi d’alta quota, gli altopiani, le montagne, ma anche con i complessi simboli religiosi che si trovano sugli edifici e sugli oggetti di preghiera: il nodo infinito – "dpal be’u", segno della continuità tra passato e futuro; la conchiglia a spirale, invito al risveglio nella natura di Buddha; la ruota del dharma; il doppio disegno del pesce; il fiore di loto simbolo dell’illuminazione; il parasole che protegge dalla malvagità; l’urna che conserva la ricchezza spirituale del Buddha... e poi i chorten, costruzioni in mattoni rivestite di gesso che, con la loro intrinseca cosmologia lamaista, sono l’esempio più evidente del ciclo delle rinascite. Al loro interno sono custodite scritture o immagini sacre, e la loro presenza illumina il cammino del passante e del pellegrino. Al termine dell’escursione, si farà rientro a Xining. Pensione completa che include il pranzo a pic nic.
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Lasciamo Xining e ci portiamo verso ovest, sino al Qinghai, il ”lago azzurro”, a 3.200 metri di altitudine, il più grande lago salato della Cina. Soggetto a notevoli variazioni del livello delle acque a causa dei cambiamenti climatici della regione, il lago è un’oasi di biodiversità: le sue coste orientali sono un ricamo di isole effimere, piccoli specchi d’acqua isolati e isole sabbiose. Qui trovano ospitalità molte specie endemiche, tra cui la gazzella di Przewalski, che vive solo nei dintorni di questo bacino lacustre. Lungo le rive del lago – battuto dai venti caldi dell’e ... Ci fermeremo per assaporare il silenzio di questi spazi immensi, le dune sabbiose che si lasciano accarezzare dalle acque del lago, qua e là chorten e segni della spiritualità buddista. Tra questi un enorme mandala di pietra che potremo percorrere al suo interno, come in un personale cammino esoterico. Tempo per camminare, per scoprire, per pensare. Quindi ci porteremo al passo di Gonghe, dove ci sistemeremo per la notte in un piccolo hotel. Pensione completa che include il pranzo a picnic.
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Ci dirigiamo verso sud, verso Xinghai, nella prefettura autonoma di Hainan. Praterie d’alta quota, altopiani, vento teso, saranno i nostri compagni durante questa giornata. Con un percorso di circa 2 ore e mezza raggiungiamo il grande monastero di Serzdong, situato a circa 35 chilometri da Xinghai. Avremo attraversato praterie desolate e valli fluviali, percorso ponti di legno traboccanti di bandierine di preghiera, avremo visto piccole comunità nomadi e mandrie di yak e pecore, saremo al cospetto di montagne severe e pareti a strapiombo. Adagiato ai piedi di un’alta falesia di granito, ... Avremo l’opportunità di conoscere i ritmi che scandiscono la vita dei monaci e chi lo desidera potrà effettuare un’escursione a piedi per sviluppare la kora, il pellegrinaggio sacro intorno al monastero. Il percorso – 7 chilometri e mezzo che si compiranno in circa 3 ore, passa accanto a piccoli e grandi stupa, fiancheggiando pareti montuose e archi naturali e offre scorci straordinari sulla vallata. Al termine, rientro a Xinghai per il pernottamento. Pensione completa.
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Duecentoquindici chilometri di praterie ci separano dalla ‟città-nomade” più alta della provincia del Qinghai, Maduo, a 4.350 metri di quota. Questa città, ‟campo base” per esplorare le remote zone della sorgente del Fiume Giallo, è la più alta del Quinghai e la più fredda della regione tibetana del Golok. Nel pomeriggio inizieremo la scoperta dei dintorni, praterie austere sferzate dal vento, punteggiate da stupa e piccoli templi. Sistemazione a Maduo in modesto hotel. Pensione completa.

Giornata straordinaria, quella di oggi: con un percorso di circa 2 ore attraverso pianure remote e battute dal vento, raggiungeremo due splendidi laghi d'alta quota: Kyaring e Nyoring, considerati punto di origine del Fiume Giallo. Qui potremmo avere la possibilità di vedere ogni sorta di animali alpini unici come asini selvatici, antilopi tibetane e, con un po’ di fortuna, l’elusiva volpe tibetana. Il corso superiore del Fiume Giallo, dove ci troviamo, conosciuto dai tibetani locali come Ma Chu, si snoda attraverso gran parte della provincia orientale del Qinghai, apportando grandi quan ... Il Fiume Giallo, con la sua lunghezza di 5.464 chilometri, è anche il simbolo dello spirito cinese, risultato della resistenza di questa antica civiltà: la forza (sopporta il peso dei sedimenti che trasporta), l’adattamento (riferito ai molti cambiamenti del suo corso), la perseveranza (il suo flusso continuo). Rientro nel pomeriggio a Maduo. Sistemazione in modesto hotel. Pensione completa.
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Partiamo per una delle tratte più lunghe e, in un certo senso, epiche del nostro viaggio. Seguendo i tracciati percorsi da pellegrini e nomadi nel cuore del selvaggio paese delle nevi eterne, attraversiamo l’altopiano che per i tibetani è noto come Kham, un tempo grande clan guerriero. Oggi guideremo per circa 5 ore coprendo 315 chilometri in direzione sud, da Maduo fino alla città di Yushu, a 3.700 metri. La capitale della Prefettura autonoma tibetana è la città più grande della regione, con una popolazione di circa 100.000 persone. Ferita da un terribile terremoto nel 2010, oggi conosce una nuova vita, nuove strade, piazze e comodità. ... Arrivo e sistemazione in hotel. Pensione completa.
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Dedicheremo la giornata ad un’escursione (circa 45 minuti in autovettura) verso il Tempio della Principessa Wencheng, a sud est della cittadina di Jiegu, sempre nella contea di Yushu. È questo un tempio buddista molto antico, risale infatti all’epoca Tang (618-907 d.C.), ed ha una storia bellissima. Ricorda infatti il viaggio che la principessa Wencheng, figlia dell’imperatore Taizong, fece in Tibet nel 641 d.C. La principessa, contesa da molti re di stati confinanti, sposò Songzan Ganbu, giovane re tibetano, che unificò il Tibet diventando eroe nazionale. Il matrimonio tra il giovane ... Il tempio è straordinario, e ci porta in quella dimensione intima e meditativa che ha ispirato la sua realizzazione e che si è protratta per oltre 1300 anni, sino ad oggi: piccolo, addossato alla parete di una montagna, tra migliaia di bandierine di preghiera che segnano la devozione dei pellegrini, il tempio vede le sculture ricavate direttamente nella parete rocciosa ed è estremamente suggestivo. Dal tempio sarà possibile fare un’escursione di una paio d’ore sulle colline circostanti, letteramente coperte di bandierine di preghiera, i famosi lung-ta, i cavalli del vento. Le bandierine sono di cinque colori e rappresentano i cinque elementi: il blu simbolizza il cielo e lo spazio, il bianco l’aria, il rosso il fuoco, il verde l’acqua, il giallo la terra. Il cavallo che si trova al centro porta con sé tre gioielli fiammeggianti, che rappresentano il Buddha, il Dharma e il Sangha, i pilastri della filosofia buddista. Scoprire questo mare di colori che ondeggiano nel vento è davvero un’emozione speciale. Trascorriamo il pomeriggio immersi nella cultura nomade e le sue tradizioni, circondati dalle praterie di Batang, dove durante il mese di luglio il Festival dei cavalli richiama nella regione migliaia di persone. Rientro nel tardo pomeriggio a Yushu. Pensione completa.
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Il devastante terremoto del 2010 ha distrutto anche l’antico monastero di Jyeku, che la tradizione faceva risalire al XIV secolo, posto su una delle colline che circondano la città di Jushu. Interamente ricostruito in stile tibetano, da qui si gode di una splendida vista sulla città. Ci porteremo quindi verso uno dei luoghi più sorprendenti di questa regione, a circa 6 chilometri dalla cittadina. Qui si può nuovamente percepire l’energia della devozione e delle preghiere che nel corso del tempo si sono accumulate in forma di pietre della preghiera: sono le pietre "mani", sulle quali vengono tracciati mantra buddisti e l’universale ”Om Mani Padme Hum”. ... Potremo fare una kora intorno a questi cumuli di milioni di pietre, circumambulando in senso orario secondo la tradizione tibetana. Qua e là chorten e tempietti richiamano i devoti, che muovono le grandi ruote di preghiera per diffondere il dharma. Nel pomeriggio lasciamo Yushu, e dopo un percorso di circa 200 chilometri tra paesaggi di montagna e foreste, raggiungiamo Nangchen, una delle contee più belle di tutto il Kham. Arrivo e sistemazione in hotel. Pensione completa.
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Siamo lontani da tutto: Xining è a mille chilometri, così come Lhasa, oltre 1.200 chilometri ci separano da Chengdu. Remota è l’aggettivo più giusto per definire questa contea occidentale, che un tempo costitiva uno dei cinque regni indipendenti nella regione del Tibet orientale. Il 98% degli abitanti è di origine tibetana e vanta il maggior numero di monaci di tutto il Tibet, appartenenti alla corrente Kgyupa, il lignaggio del quale faceva parte lo yogi Milarepa. Scopriremo qui tuttavia che la distanza è solo separazione nello spazio: in realtà la percezione è di perfetta connessi ... .. E questo ”essere lontani da tutto” ci fa sentire quasi dei privilegiati. Trascorreremo la giornata scoprendo i dintorni di Nangchen, rovine antiche e monasteri del passato. Ci soffermeremo in particolare presso il Monastero di Nabgyama, avremo il tempo per visitarlo e per compiere la kora, lungo un sentiero spettacolare, che ci consentirà di godere di magnifiche viste sul fiume e sulle montagne circostanti. La contea di Nangchen si trova ad una quota inferiore rispetto a Yushu, il clima è più dolce, la vegetazione più rigogliosa. Nel tardo pomeriggio, rientro a Nangchen. Pensione completa.
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Un’altra giornata di immersione nella natura e nella cultura tibetana. Percorreremo 150 km (4 ore di viaggio) su strade sterrate e tortuose per raggiungere i paesaggi mozzafiato di Kyichu, una piccola città tibetana che, grazie alla distanza dalle rotte principali, non è quasi toccata dal turismo straniero. Saremo ospitati da una famiglia tibetana per il pranzo e nel pomeriggio scopriremo i fiumi e le montagne intorno a Kyichu, uno dei luoghi più riposti e affascinanti di tutto il Tibet. La cena sarà imbandita a casa dei nostri ospiti tibetani. Sistemazione in semplice guest house. Pensione completa che include una cena tradizionale presso una famiglia locale.

Con un percorso di un paio d’ore di auto raggiungeremo il monastero di Gar, un gioiello nascosto nel mezzo del nulla, uno dei luoghi magici del Tibet. Anche questo monastero, fondato nel XVIII secolo, appartiene alla confessione Drigung Kagyupa. A circa 4000 metri di quota, nella valle del fiume Dza, il monastero è circondato da foreste sempreverdi, e lo sguardo spazia sulle cime impervie delle montagne circostanti: un paesaggio spettacolare, selvaggio... ascoltiamo il vento tra gli alberi come se dovesse raccontarci delle storie, dove la natura ci pare libera, non governata, dove non sare ... Nel pomeriggio si farò rientro a Nangchen. Pensione completa.
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Partenza il mattino presto da Nangchen alla volta dell’aeroporto di Yushu, 116 chilometri che si percorreranno in circa 2 ore e mezza. Imbarco sul volo per Xining. All’arrivo, trasferimento in hotel e sistemazione. Mezza pensione che include la cena.

In mattinata breve tempo libero prima del trasferimento all’aeroporto. Partenza con volo per Pechino. Prima colazione.

Partenza da Pechino nelle prime ore del mattino. Arrivo in giornata in Italia e termine del viaggio.