GOBI SCONOSCIUTO IN OCCASIONE DEL NAADAM

SCOPRI IL MISTERO DELLA MONGOLIA NEL DESERTO DEL GOBI IN OCCASIONE DEL NAADAM

Immergiti nelle antiche tradizioni mongole e segui le orme di Marco Polo e le gesta di Gengis Khan. Con My Travel Style avrai l'opportunità di esplorare il misterioso Deserto del Gobi, visitare la vibrante Ulaanbaatar e scoprire l'antica capitale di Karakorum.

Questi luoghi affascinanti sono più di una semplice destinazione geografica, sono rifugi della mente che sfidano ogni immaginazione. La nostra avventura inizia con un emozionante tour in fuoristrada attraverso la maestosa Mongolia, accompagnati dai nomadi della steppa, che condivideranno con noi la loro tradizione millenaria. ...


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Programma

Giorno 1: Volo Milano-Ulaanbaatar

Giorno 1: Volo Milano-Ulaanbaatar

Pernottamento a bordo. Partenza al mattino da Milano Malpensa con volo di linea per Ulaanbaatar via scalo intermedio. Pasti e pernottamento a bordo.

Giorno 2:  Ulaanbaatar, visita della capitale

Giorno 2: Ulaanbaatar, visita della capitale

Arrivo nella capitale mongola al mattino presto. Disbrigo delle formalità aeroportuali e trasferimento in hotel. Paese di altopiani e di deserti, la Mongolia è ancor oggi una terra per viaggiatori più che per turisti. Le strade asfaltate sono limitate a un solo grande asse che attraversa il Paese da ovest a est, i mezzi di trasporto, privati e pubblici, quasi inesistenti (l’unico vero mezzo di trasporto è il cavallo), le strutture turistiche minime. Circondata da due potenti vicini, Cina e Russia, e lontana da conflitti che la portino sulle cronache internazionali, la Mongolia resta uno dei più sconosciuti paesi dell’Asia e forse anche uno dei più affascinanti. ...
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Giorno 3:  Il Monastero di Gandan e partenza per la formazione rocciosa di Baga Gazriin Chuluu

Giorno 3: Il Monastero di Gandan e partenza per la formazione rocciosa di Baga Gazriin Chuluu

Presto al mattino visita del Monastero di Gandan, il cui nome significa "luogo immenso della gioia completa", è uno dei posti più affascinanti di Ulaanbaatar, un luogo palpitante di vita e di sentimento religioso, con i suoi splendidi templi decorati con oro e pietre preziose.E’ uno dei pochi monumenti ad essere stato risparmiato dalla distruzioni attuate dagli stalinisti, che lo utilizzarono come importante attrattiva turistica. Gandan è il più grande monastero della Mongolia e le sue parti originali risalgono al 1838. Vi risiedono oltre 500 monaci e vi si trova la statua di Janraisig in piedi più grande al mondo. ...
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Giorno 4:  Tsagaan Suvraga: lo "Stupa Bianco"

Giorno 4: Tsagaan Suvraga: lo "Stupa Bianco"

Proseguiamo verso sud, attraverso bei paesaggi, per raggiungere una movimentata zona di valli punteggiate da ardesia, dove gli antichi abitanti della Mongolia hanno lasciato le loro tracce. Un tempo l’area era un placido fondale marino, come testimoniano i reperti di cui è ricco il suolo. Oggi sfoggia la bellezza asciutta e cupa delle zone aride. Incisioni rupestri, che rappresentano personaggi e animali, ne accrescono il fascino. Improvvisamente nella piana compare una falesia di arenaria chiara che viene chiamata lo “Stupa Bianco”. Si tratta di una collina di roccia arenaria di 30 met ...
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Giorno 5:  Il Parco Nazionale di Gurvan Saikhan e la Valle delle Aquile

Giorno 5: Il Parco Nazionale di Gurvan Saikhan e la Valle delle Aquile

Partenza per il cuore del deserto del Gobi. Siamo nella provincia dell’ Ömnögovi (Gobi del sud), la regione con la superficie più ampia e la densità più bassa della Mongolia. Ci dirigiamo verso il suo centro amministrativo e commerciale: la città di Dalanzadgad. Visita del Museo del Gobi, che espone reperti archeologici, manufatti tradizionali e opere d'arte locale, che raccontano la storia, la cultura e la vita degli abitanti della regione di Ömnögovi. Nel pomeriggio escursione alla Valle delle Aquile, Yoliin Am, una lunga gola stretta e rocciosa a circa 2.500 metri di altitudine, c ...
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Giorno 6:  Khongorin Els: le dune di sabbia più alte del Gobi

Giorno 6: Khongorin Els: le dune di sabbia più alte del Gobi

Oltre alla Valle delle Aquile, l’altra meta obbligatoria del parco sono le più alte dune di sabbia del Gobi, che visitiamo oggi. Le raggiungiamo attraversando il Dungenee Canyon, un paesaggio di selvaggia bellezza.Le Khongorin Els (note come le “dune che cantano”, “Duut Mankhan”) sono certamente tra le più maestose della Mongolia. Il nome pare prenda spunto dal vento che impatta contro le dune provocando un suono che, secondo alcuni, potrebbe essere stato imitato dai mongoli e costituire il riferimento per quello strano “canto di gola” tipico dei nomadi del deserto. Le colline ...
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Giorno 7:  Il deserto del Gobi: Bayanzag, le "rupi fiammeggianti"

Giorno 7: Il deserto del Gobi: Bayanzag, le "rupi fiammeggianti"

Ci avviamo verso l’area di Bayanzag, nota come “vette infuocate“, “rupi fiammeggianti” (per le alture, picchi e canyon che assumono tonalità rossastre specie in alcune ore del giorno), o “ricca di arbusti”. Ma i riferimenti che più la caratterizzano non sono né le vette né gli arbusti, piuttosto i dinosauri e Roy Chapman Andrews che negli anni ’20 del secolo scorso ne scoprì i primi fossili. La località è assai famosa perché qui sono stati ritrovati i tanti resti di dinosauri che ora arricchiscono il museo della capitale, ma anche altri di molte parti del mondo. E’ ce ...
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Giorno 8:  Il monastero di Ongiin, ai margini del Gobi

Giorno 8: Il monastero di Ongiin, ai margini del Gobi

Lasciamo il Gobi e proseguiamo in direzione nord, verso le steppe centrali e la zona di Ongi Gol. Sparse nello spazio, biancheggiano ger di nomadi. Visita alle rovine del Monastero di Ongiin. Si trova ai margini della zona centro settentrionale della regione del Gobi, caratterizzata dalle anse del fiume Ongiin e dalle alture tra le quali è stato realizzato il monastero nel XVIII secolo. Ha subìto i torti del periodo staliniano quando ne è stata imposta la chiusura, e, pur non essendo stato distrutto totalmente come è capitato ad altri luoghi sacri, conserva assai poco delle sue vecchie attrattive architettoniche. ...
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Giorno 9:  La Valle di Orkhon, Patrimonio dell'Umanità

Giorno 9: La Valle di Orkhon, Patrimonio dell'Umanità

Colazione e partenza verso la valle del fiume Orkhon, il più lungo del Paese. La Valle dell’Orkhon, conosciuta come la culla della civiltà mongola, è un territorio ricco di testimonianze archeologiche oltre che di bellezze naturalistiche, dove si possono incontrare diverse famiglie di nomadi. Il punto più spettacolare della valle è il canyon strettissimo, schiacciato tra pareti di roccia, in cui la cascata del fiume Orkhon, la gola e i boschi circostanti costituiscono un bellissimo ambiente naturale. La cascata, l’Ulaan Tsutgalan, scende da un’altezza di 20 metri e si infila nello scenografico canyon. ...
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Giorno 10:  Le sorgenti d'acqua calda di Tsenkher

Giorno 10: Le sorgenti d'acqua calda di Tsenkher

Prima colazione. Dedichiamo la prima parte della giornata all’esplorazione della valle. Il punto più spettacolare è il canyon strettissimo, schiacciato tra pareti di roccia, in cui precipita il fiume Orkhon formando l’Ulaan Tsutgalan, una cascata che scende da un’altezza di 20 metri e si infila nello scenografico canyon.La gola e i boschi circostanti costituiscono un bellissimo ambiente naturale. Pranzo a pic-nic e proseguimento verso la provincia dell’Arkhangai, una delle zone più belle del Paese caratterizzata da foreste e verdi pascoli, fiumi ricchi d’acqua, vulcani estinti, laghi di origine vulcanica. ...
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Giorno 11: Karakorum, l'antica capitale dell'impero mongolo di Gengis Khan

Giorno 11: Karakorum, l'antica capitale dell'impero mongolo di Gengis Khan

Si riparte in direzione dell’antica Karakorum, la città che, fondata da Gengis Khan, divenne capitale dell’impero mongolo. Lungo il percorso sosta nella cittadina di Tsetserleg, capoluogo della provincia, dove visitiamo il museo etnografico che si trova nel monastero dello Zayan Gegeenii Sum, costruito nel 1586 e ampliato successivamente. I templi sfuggirono alle purghe staliniane proprio perché il complesso fu trasformato in museo.Di Karakorum oggi restano solo poche rovine, ma quanto basta per continuare a offrire forte interesse per il significato storico, le strutture architettoniche e lo scenario ambientale in cui sono collocate. ...
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Giorno 12:  Il Festival del Naadam, massima espressione del folklore mongolo

Giorno 12: Il Festival del Naadam, massima espressione del folklore mongolo

Dedichiamo l’intera giornata al Festival del Naadam, la più colorata e autentica celebrazione mongola. Nella campagna il Naadam si celebra in giornate diverse rispetto ai festeggiamenti di Ulaanbaatar. Tutto il Paese in questo periodo rievoca le gesta di Gengis Khan e festeggia l’indipendenza dai cinesi attraverso i tre principali sport nazionali: la lotta libera, il tiro con l’arco e la corsa dei cavalli. E’ quest’ultima ad aprire le gare. Bambini anche di soli cinque anni cavalcano attraverso le immense praterie per trenta chilometri. Ma il vero orgoglio del popolo mongolo si sprigiona nelle gare di lotta che hanno luogo all’interno dello stadio. ...
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Giorno 13:  La montagna Khogno Khan e rientro a UBD

Giorno 13: La montagna Khogno Khan e rientro a UBD

Dopo la prima colazione partenza verso est per le dune di sabbia di Elsen Tasarkhai, dove la sabbia chiazzata di verde si mescola ai colori della steppa e delle montagne. Le dune, localmente note come Mongol Els, si allungano per circa 80 chilometri. Si prosegue per la montagna Khogno Khan, dove il picco roccioso di circa 1.900 metri di altitudine emerge nella piana. Il paesaggio che attraversiamo riassume molto del fascino che emana la natura, vera padrona di questo Paese. In questa zona si trovano rovine di antichi monasteri del XXVII secolo sparse un po’ ovunque lungo i declivi della montagna; tra queste anche le rovine del piccolo Monastero di Uvgun che visitiamo. ...
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Giorno 14:  Completamento delle visite nella capitale

Giorno 14: Completamento delle visite nella capitale

Colazione e completamento delle visite dei siti d’interesse di Ulaanbaatar. Visita del Chinggis Khan Museum, aperto nel 2022, che raccoglie oltre 12.000 reperti prima stipati negli archivi di stato o in mostra in Russia e Stati Uniti e si pregia di essere la più completa rassegna dell'impero di Gengis Khan e di quelli successivi. Si prosegue con il raffinato Palazzo d’Inverno di Bogd Khan, in cui risiedette per vent’anni l’ottavo Buddha vivente e ultimo re della Mongolia, è una di quelle attrattive che non si possono proprio perdere, con i suoi cortiletti, i pannelli affrescati e le bellissime porte. ...
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Giorno 15:  Partenza con il volo di rientro in Italia

Giorno 15: Partenza con il volo di rientro in Italia

Presto al mattino trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia con arrivo a Milano Malpensa nel pomeriggio.

Approfondimenti di viaggio

VOLI

I Voli di linea scelti per questo itinerario sono operati dalla principale compagnia aerea turca, TURKISH AIRLINES.
Il programma di viaggio è stato elaborato in base agli operativi attuali dei voli in partenza da Milano Malpensa. Le partenze da altre città (inclusa Roma) comportano il pagamento di un supplemento.
Segnaliamo che sono possibili eventuali cambiamenti di orari e di aeromobili non dipendenti dalla nostra volontà e che potrebbero determinare modifiche all’ itinerario di viaggio.

PERNOTTAMENTI

Ad Ulaanbaatar abbiamo selezionato un hotel 5* in posizione centrale.
Lontano da Ulaanbaatar si dorme nelle “ger”, “gher”, “yurta” o “jurta”, tipiche abitazioni di feltro della Mongolia fatte per resistere alle decine di gradi sottozero delle notti invernali. Le “ger” sono vere e proprie abitazioni circolari tipiche del luogo, usate dalle popolazioni nomadi e seminomadi dell’Asia Centrale da millenni. Sono spaziose e realizzate con una struttura in legno rivestita di feltro dove si entra stando in piedi. Sono essenziali, senza particolari comodità, ma dotate di tutto ciò che possa consentire di cogliere e fruire della tipicità del modo di vivere delle popolazioni del posto. Letti, materassi, lenzuola e coperte non mancano, e spesso qualche altro mobile può completare l’arredo degli ambienti in cui soggiorniamo. La porta è quasi sempre esposta a sud per poter far entrare al massimo la luce del sole. Una stufa, il cui tubo di fuoriuscita del fumo spunta nella parte centrale del tetto, a volte alimentata con sterco seccato (non emana alcun particolare cattivo odore), completa le dotazioni delle singole abitazioni.
I servizi, bagni e docce, in alcuni casi sono in comune. Dove possibile selezioniamo campi con servizi privati (N.B. In alcuni dei campi dove non prevediamo i servizi privati ci sono alcune ger o casette con servizi privati ma dato il loro esiguo numero non siamo in grado di garantirne l’utilizzo. Nel caso riuscissimo a confermare la partenza con ampio anticipo e quindi ad ottenere le poche ger/casette con servizi privati, queste verranno assegnate ai primi partecipanti confermati in seguito al pagamento del relativo supplemento).
I campi con le “ger” sono dotati di energia elettrica, 220 volt, anche se la sua erogazione non avviene di norma per 24 ore al giorno, ma secondo modalità ed orari indicati in loco. A volte c’è il collegamento diretto con la rete pubblica, in altri casi c’è la disponibilità di autonomi generatori. Quasi sempre è possibile utilizzare prese elettriche per caricare telefonini, telecamere, ecc. presenti nelle stesse ger o nelle strutture comuni. Non c’è bisogno di sacchi a pelo o sacchi lenzuolo. Lenzuola e adeguate coperte sono fornite in loco. Si suggerisce solo di dotarsi di un asciugamano della grandezza desiderata perché a volte quelli delle “ger” sono piccoli. L’acqua calda fornita nei campi viene riscaldata con vari sistemi e a volte è possibile che si debba attendere prima di poterla utilizzare. Se le “ger” sono dotate di stufa, il personale del campo si occupa di tenerle in funzione e di mantenere adeguata temperatura spesso anche di notte.
Le ger sono normalmente utilizzate per 4 persone: noi le utilizziamo per 2 persone o 1 persona con supplemento.
Segnaliamo che difficilmente sono disponibili letti matrimoniali nei campi ger, quasi sempre i letti sono separati.
Segnaliamo che i campi da noi selezionati potrebbero essere sostituiti con campi di pari categoria. La conferma definitiva verrà data con il foglio notizie a circa 2-3 settimane dalla partenza.

MEZZI DI TRASPORTO

Per i trasferimenti via terra fruiremo di due tipologie di veicoli: minibus e mezzi 4x4.
- I minibus sono previsti per i trasferimenti privati da/per l’aeroporto e per le visite di Ulan Bator. L’occupazione prevede che tutti i passeggeri che viaggiano in singola abbiano il corridoio o un posto disponibile a fianco per garantire maggiore comfort e distanziamento
- I mezzi 4x4, tipo Toyota Land Cruiser sono previsti per tutti gli spostamenti fuori città. L’occupazione prevede solo 3 passeggeri per auto con posto finestrino garantito per tutti i partecipanti, in modo che ognuno possa godere al meglio dei paesaggi e abbia lo spazio necessario per godersi un viaggio come questo (N.B. Un’auto potrebbe avere 4 passeggeri).

In un viaggio in cui si passa diverso tempo in auto, riteniamo fondamentale effettuare trasferimenti e visite nel modo migliore e più confortevole in assoluto. I mezzi 4x4, infatti, si prestano meglio di ogni altro mezzo a percorrere itinerari in cui la viabilità è caratterizzata in gran parte da strade sterrate e l’occupazione di 3 passeggeri anziché 4 come avviene normalmente, evita che una persona debba viaggiare stretta in mezzo ad altre due. Nel caso di pioggia, inoltre, questi mezzi sono certo in grado di consentirci di procedere nel migliore dei modi rispetto ad altre vetture. Relativamente ai posti a sedere, il buon senso suggerisce un opportuno cambio nei posti occupati, in modo che tutti i partecipanti possano fruire delle stesse condizioni. Nel caso vi fossero delle particolari esigenze, sarà bene che vengano segnalate al momento dell’iscrizione in modo che se ne possa riscontrare la fattibilità. L’eventuale presenza nei mezzi di un impianto d’aria condizionata funzionante, non garantisce che possa essere utilizzato continuamente, (ammesso che ve ne fosse bisogno), non solo perché alcuni partecipanti potrebbero non gradirlo per il rischio degli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno delle jeep, ma anche perché normalmente non viene attivato nelle salite e nelle zone polverose.

BAGAGLIO

Il bagaglio è bene sia costituito da un contenitore possibilmente non rigido e impermeabile anche alla polvere. Suggeriamo quindi di approntare un bagaglio essenziale e comunque assolutamente non eccedente 23 KG.
E’ opportuno dotarsi di Insetticida, zampironi, Autan o similari. In aperta campagna, nelle “ger”, ricordiamo che è possibile la presenza di insetti (che non deve stupire). Creme solari, occhiali da sole, cappellino. Medicinali d’uso personale (tra cui disinfettante intestinale). Una pila per eventuali necessità notturne o per sopperire alle possibili interruzioni nell'erogazione di energia elettrica.

PRANZI E CENE

È previsto il trattamento di pensione completa con tutti i pasti inclusi. Le cene si consumano sempre nei campi di ger, mentre solitamente i pranzi avvengono a picnic in corso di escursione.
La carne (in particolare di pecora e montone) e il latte sono da sempre la base dell’alimentazione dei mongoli. Frutta e verdura si trovano in alcuni mercati di Ulaanbaatar, ma non fanno certo parte della dieta mongola, anche per le proibitive condizioni climatiche del Paese.
Se siete vegetariani o celiaci, vi preghiamo di informarci tempestivamente in fase di prenotazione, ma segnaliamo (in base alla nostra esperienza) che nonostante il nostro interessamento e le nostre segnalazioni, nei campi ger non si troveranno piatti vegetariani cucinati, ma solo insalate. Per problemi di celiachia, vi preghiamo di segnalarcelo con urgenza di portare con se i medicinali salvavita per ogni evenienza. Suggeriamo di portare con voi una scorta di alimenti di gradimento secchi o liofilizzati. Nei supermercati locali potrete eventualmente acquistare spaghettini cinesi liofilizzati (dove basta aggiungere dell’acqua bollente), frutta (non sempre) e verdure (i costi non sono economici).

GUIDE

Tour con Esperto della destinazione, guida locale parlante inglese ed esperti autisti locali parlanti mongolo.

VARIE

Un viaggio in cui le escursioni e i trasferimenti hanno un ruolo centrale, presenta un andamento delle giornate che potrebbe essere diverso da quello ora presupposto. Il programma proposto sarà così realizzato tenendo presente le condizioni specifiche che si riscontreranno in loco. Tutto ciò fa parte della normalità in un viaggio in cui le condizioni della transitabilità stradale, gli orari di apertura dei luoghi da visitare, i ritmi in generale della vita locale hanno caratteristiche certamente assai diverse da quelli cui siamo abituati. Le distanze, le modalità di trasferimento, la localizzazione dei luoghi di pernottamento possono far sì che si giunga a destinazione a volte prima del previsto. Nel caso in cui, quindi, si abbia nei campi ger del tempo libero e non siano previste attività quali escursioni nei dintorni, il noleggio di cavalli o cammelli, queste ore libere possono essere semplicemente riempite da passeggiate, appartarsi per osservare il panorama, leggere, attendere che arrivi il tramonto. Per godere di un viaggio in Mongolia è indispensabile considerare i trasferimenti via terra non come l’inevitabile disagio da sopportare per raggiungere le varie località, ma come il modo migliore per un rapporto il più ravvicinato possibile con la realtà locale.

MANCE

Prevedere circa 100 euro di mance (per un gruppo di 10 persone) per autisti, guida e personale di servizio, da dare all’accompagnatore a inizio viaggio. L’importo delle mance è indicativo e può variare in base al numero complessivo dei partecipanti al viaggio e in base alla soddisfazione per il servizio.