
MONASTERI TRA LE NUVOLE IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DI PARO
Cime innevate e foreste rigogliose. Templi e monasteri arroccati. Campi di riso terrazzati, decine di varietà di rododendri, tanti macachi. E un'atmosfera intrisa di buddhismo.
Partenza dall’Italia con voli di linea per Calcutta con scalo ad Abu Dhabi.
L’arrivo a Calcutta è previsto in nottata. Trasferimento in hotel Lalit un lussuoso cinque stelle nel cuore della città, un tempo si chiamava “Auckland Hotel” ed era definito “Gioiello d’Oriente” (fu costruito nel 1841). Calcutta non è una città, è un mondo che generalmente sgomenta il visitatore straniero più di qualsiasi altra megalopoli indiana per l’impatto forte che indubbiamente provoca, soprattutto la prima volta che la si visita. Ma non si può dire di aver visto l’India se non si è stati a Calcutta, dove si materializza quell’idea che ognuno di noi ha del subcontinente indiano.
...
Leggi di più
Un volo spettacolare, ci porta a Paro (2.200 mt). La valle di Paro è una delle più suggestive di tutto il paese. Fino a quasi tutto il XIX secolo, Paro è stata sede del governo, prima che questo fosse spostato a Thimpu. La principale attrattiva di Paro è sicuramente il suo famoso Dzong. Gli dzong del Bhutan sono sicuramente l’elemento architettonico più caratteristico del paesaggio del paese e costituiscono la sede dei centri amministrativi di tutti i venti distretti oltre ad essere il centro dell’autorità secolare e religiosa. Molti dzong sono dotati di una torre di guardia. Gli dzong del Bhutan sono costruiti in pietra o fango pressato, ma anche con notevoli quantità di legno.
...
Leggi di più
L’intera giornata sarà dedicata al Festival di Paro, che si svolge normalmente in uno spiazzo nei pressi dello Dzong, il monastero fortezza.I Festival (o Tsechu) si celebrano ogni anno in diversi monasteri, templi e fortezze in tutto il paese. È principalmente un evento religioso, che si tiene il 10° giorno del mese del calendario lunare che corrisponde alla nascita di Guru Padmasambhava, un maestro indiano dell’VIII secolo. Il Paro Tsechu è uno dei più importanti festival del calendario bhutanese. Si celebra ogni anno dal XVII secolo, quando Zhabdrung Ngawang Namgyal, il fondatore de
...
Leggi di più
Sveglia prima dell’alba (facoltativa), per assistere alla cerimonia del Thongdrol (enorme thangka di seta che viene esposto al pubblico per alcune ore, l’ultimo giorno del Festival). Thongdrol significa “Liberazione alla vista” e viene dalla credenza che il vedere un’immagine buddhista eseguita secondo regole tradizionali getti un seme dell’illuminazione nel cuore di chi la può vedere. Questo seme si trasformerà nel tempo nella liberazione della mente e metterà fine al ciclo delle rinascite. L’immagine principale del thongdrol rappresenta Guru Rinpoche, accompagnato dalle sue due mogli, Mandarava e Yeshe Tsogyal.
...
Leggi di più
Cominceremo le visite a partire dal Simply Bhutan Museum, un interessante museo di recente apertura che rappresenta stili di vita secolari del popolo bhutanese e l’architettura tradizionale, elementi che a Timphu rischiano di scomparire a causa della modernizzazione. Pranzo.Proseguimento con la salita in auto fino al Buddha Point (Kuensel Phodrang), situato a breve distanza dal centro di Thimphu, per ammirare la statua di Buddha Sakyamuni più grande del paese e l’incantevole panorama sulla valle di ThimphuIl Trashi Chhoe Dzong, situato a nord della città sulla sponda occidentale del Wang Chhu, non sovrasta la valle o la città come una fortezza.
...
Leggi di più
Dopo la colazione, ci dirigiamo verso Punakha. Lasciata Paro, percorriamo la strada statale fino a giungere a un bivio, per entrare nella National highway che corre da est a ovest. Lungo la strada si potrà ammirare un bellissimo scorcio del Simtokha Dzong. La strada comincia a salire passando in mezzo a coltivazioni di alberi di mele e boschi di pini dell’Himalaya fino a raggiungere il villaggio di Hongtsho (2.890 m), dove c’è un posto di blocco che regola l’accesso al Bhutan orientale. La strada continua a salire fino al Dochu La (3.140 m), contrassegnato da una grande varietà di bandiere di preghiera e da un impressionante insieme di 108 chorten.
...
Leggi di più
Arrivo a Trongsa e proseguimento per la valle di BhumtangDopo la colazione, partenza per Trongsa. Dopo circa 21 km si giunge al villaggio di Wangdue Phodrang, il cui omonimo Dzong, situato all’estremità di un crinale sopra il fiume, ha subito una totale distruzione a causa di un incendio, ed è ora in ristrutturazione. La leggenda narra che lo Zhabdrung Ngawang Namgyal incontrò un giorno un ragazzo di nome Wangdi che giocava sulla riva sabbiosa del Punak Tsang Chhu. Quella vista lo intenerì al punto da indurlo a chiamare il nuovo Dzong Wagdi. Lo Dzong fu fondato nel 1638 e sicuramente la sua posizione fu scelta perché dominante sulle valli sottostanti.
...
Leggi di più
il tempio Jampa Lhakhang e il palazzo di Chakar LhakangIntera giornata dedicata alla scoperta della Valle di Bumthang: lo Jakar Dzong, secondo la leggenda, quando i lama si riunirono per scegliere un sito propizio su cui costruire un monastero, nell’aria comparve improvvisamente un grande uccello bianco che si posò sullo sperone roccioso di un’altura. L’apparizione fu interpretata come un segno di buon auspicio e su quell’altura furono eretti il monastero e lo Jakar Dzong, che significa ‘castello’ dell’uccello bianco’. Il complesso attuale, edificato nel 1667, si raggiunge a piedi, seguendo un sentiero lastricato.
...
Leggi di più
attraverso una strada spettacolare fino al passo carrozzabile più alto del paese, il Thrumshingla (4.000 m). La nostra tappa finale è MongarIl viaggio continua verso est, lungo una delle strade carrozzabili più spettacolari della regione, scendendo per 3,200 m su un percorso di 84 km. Il primo villaggio che incontriamo lungo il nostro percorso è Ura, uno dei più interessanti del Bhutan. E’ costituito da circa 40 case molto vicine le une alle altre e separate da strade di acciottolato, mentre il Lhakhang principale domina il paese e gli dona un’atmosfera medievale. Qui si celebra una grande festa nel mese di maggio, lo yakchoe di Ura.
...
Leggi di più
Lasciando Mongar, la strada sale fiancheggiando campi di granoturco fino al shedra (collegio buddhista) di Kilikhar, quindi taglia tra i rododendri e i boschi di pini himalayani fino alle case sparse dell’insediamento di Naling. Più avanti si trova il Kori La (2400 m), decorato da una quantità di bandiere di preghiera e un piccolo muro mani. Dal passo la strada scende bruscamente nella parte superiore dell’ampio bacino del Manas Chhu, snodandosi attraverso una foresta di latifoglie. Dopo aver attraversato campi di cereali e senape, si raggiunge il villaggio di Yadi (1480 m). Oltre Yadi,
...
Leggi di più
Dopo colazione prenderemo la strada verso Trashiyangtze e sosteremo a visitare il famoso Monastero di Gom Khora (gom significa luogo di meditazione e khora circumambulazione), circondato da campi terrazzati di riso. Guru Rinpoche ha meditato in questo luogo e ha lasciato l’impronta del suo corpo su una roccia dopo avervi schiacciato un malvagio dragone. Qui il Guru ha anche nascosto un tshebum o vaso contenente l’acqua dell’immortalità. Il tempio è stato costruito nel XII secolo da Minjur Tempa; i pellegrini lo riveriscono come un luogo particolarmente sacro. Proseguimento dalla parte opposta della valle verso Rangjun (1.
...
Leggi di più
Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto di Yonphula per prendere il volo per Paro (45 minuti di volo).Pranzo e pomeriggio liberi.Cena e pernottamento in Hotel.
Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e volo per Delhi (due ore di volo). Arrivo e trasferimento in Hotel. Camere a disposizione fino al trasferimento in aeroporto. Volo Delhi – Abu Dhabi.Pranzo in hotel, cena libera in aeroporto. Pernottamento a bordo.
Volo notturno Abu Dhabi – Italia. Arrivo in Italia al mattino. Monaci 2. Pellegrine bhutanesi 3. La Tana della Tigre
• I voli internazionali in classe economy
• 3 voli interni in classe economy (Calcutta-Paro, Yonphula-Paro, Paro-Delhi)
• Il visto per l’ingresso in Bhutan
• Le Royalties del Bhutan Tourist
• I trasferimenti in minibus/Toyota Coaster con aria condizionata
• Tutte le visite, come da programma
• Esperto dall’Italia al raggiungimento del minimo previsto di partecipanti
• Guida locale parlante inglese
• Sistemazione nelle strutture previste dal programma
• Early check-in il giorno dell’arrivo a Calcutta
• Mezza giornata di visite a Calcutta
• Tutti i pasti menzionati nel programma che saranno previsti in hotel, in ristoranti
locali o come picnic
• Un litro d’acqua al giorno a persona
• Tutti i permessi e gli ingressi nei siti da visitare
• Le bevande
• Le mance
• Facchinaggio
• Tax & Fuel
• Tutto quanto non incluso nella ‘la quota comprende’
MANCE
Le mance non sono incluse nella quota di partecipazione. Prevedere circa 100 euro che l’accompagnatore provvederà a suddividere tra guide locali, autisti, facchini...
Il Bhutan è un mondo a sé. Uno dei luoghi più remoti e meno visitati al mondo, aperto al turismo solo da una ventina d'anni. Una terra ricca di miti e leggende, entrata nell'immaginario collettivo grazie a "Il piccolo Buddha" di Bertolucci. Invidiato da tutti per il suo FIL, il tasso di Felicità Interna Lorda. Il più alto di tutta l'Asia, l'ottavo al mondo.
Paro la prima tappa, a 2.200 metri di quota. La si raggiunge dopo un volo panoramico tra le vette himalayane, per poi proseguire verso Thimpu, la capitale, Punakha e la Valle del Bumthang.
Un viaggio tra gli dzong, i monasteri-fortezza simbolo del Paese, aggrappati alla roccia con i Settemila sullo sfondo. A passeggio all'ombra di torri di guardia, ponti di legno e travi dipinte con l'oro. E nella natura, con trekking in mezzo a pini, querce e jacaranda a colorare tutto di lilla.
Lungo strade spettacolari fino al passo carrozzabile più alto del paese, il Thrumshingla, a 4.000 metri.
Un tour che tocca il Bhutan più classico ma anche l'area centrale e orientale, meno battute dal turismo. E che si svolge in occasione del Festival di Paro, in programma ogni anno dal XVII secolo. Un evento coloratissimo con musica, danze e rituali. Tra centinaia di monaci vestiti di rosso e migliaia di bhutanesi in abiti e gioielli tradizionali.
Tutti intenti a invocare le divinità degli insegnamenti tantrici per chiedere la benedizione.