
UN VIAGGIO PER...Gli spiriti avventurosi e per quanti sanno affrontare qualche disagio, ma che desiderano raggiungere una meta leggendaria, inoltrandosi tra valli remote e selvagge, alla scoperta dell’antico regno di Lo. Una splendida traversata nel cuore di una regione dell'Himalaya poco nota, ma straordinariamente carica di fascino, con le sue ben preservate tradizioni e la cultura tibetana.
Partenza dall’Italia con volo di linea per Kathmandu, via Doha, dove l’arrivo è previsto il mattino del giorno successivo.
Arrivo in mattinata nella capitale del Nepal, situata a 1340 metri di altitudine, trasferimento e sistemazione in hotel dove le camere saranno immediatamente a disposizione. Nel pomeriggio visiteremo alcuni dei principali luoghi e monumenti di interesse. Siamo “nella Valle”, la Valle per eccellenza per tutti i Nepalesi: quella di Kathmandu, il luogo in cui la concentrazione di monumenti storici e templi è la più alta del mondo, cosa che le ha valso il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco. Malgrado i gravi danni subiti dal terremoto del 2015, i monumenti da visitare sono ancora moltissimi e molti sono stati ricostruiti o sono in restauro.
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La mattina è dedicata alla visita di Bhakhtapur conosciuta anche come Baghdaon, fondata nel IX secolo dal re Ananda Malla, che si trova sull’antica strada commerciale per il Tibet. La pianta della città, costruita con mattoni di terra color ocra che si combinano perfettamente con le colline circostanti, si può immaginare come una doppia “S” orizzontale interrotta a tratti da piazze, templi, fontane e luoghi sacri. Bhakhtapur ha conservato la sua struttura originale meglio di Kathmandu e Patan per il suo sviluppo indipendente fino alla riunificazione della Valle avvenuto solo verso la fine del XVIII secolo ad opera dei gurkha.
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Dopo la colazione, trasferimento al terminal dell'aeroporto nazionale per prendere il volo mattutino per Pokhara, situata a 980 metri di altitudine, circa 210 chilometri a ovest di Kathmandu. Il volo verso ovest per Pokhara ci porta lungo le catene montuose del Langtang, del Ganesh Himal e del Manaslu. All'arrivo, proseguiamo verso ovest su terreni accidentati a bordo dei nostri SUV. La topografia e le temperature cambiano drasticamente. Con l'aumento dell'altitudine, le piante e gli alberi subtropicali, come le latifoglie e i bambù, lasciano il posto ad abeti, pini e ginepri, mentre entriamo nella gola di Kaligandaki, con il fiume che scorre impetuoso.
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Ci svegliamo con la splendida vista del Dhaulagiri (8.167 m) e delle cime circostanti come Tukuche e Tashi Kang a ovest. A est si può vedere l'Annapurna I (8.091 m), l'Annapurna Sud (7219 m) e il . Nilgiri con la sua distinta cima appuntita (6940 m), tra gli altri. Dopo la colazione, proseguiamo per Marpha, un tipico insediamento thakali noto per i suoi meleti e il suo brandy di mele. A Marpha passeggiamo ed esploriamo questo affascinante villaggio dalle case pulite e ordinate. Visitiamo la casa dell'esploratore giapponese Kai Kawaguchi che visitò questa zona remota più di un secolo fa. Mezza pensione che include la cena.
La meta della giornata è il villaggio di Ghami (3.460 metri), contornato da pinnacoli e pareti punteggiate da grotte, in epoche remote abitate dalle genti che per prime vissero in questa splendida e sperduta regione himalayana. Dapprima, dobbiamo raggiungere il villaggio di Kagbeni, permeato di cultura tibetana con il suo monastero, i numerosi chorten e le immancabili ruote per la preghiera; qui attendiamo il tempo necessario a ritirare i permessi per l’ingresso nella regione del Mustang Settentrionale, un tempo noto come Regno di Lo e la cui popolazione non supera le 7000 anime. Fino al 19
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La meta odierna è il villaggio di Lo Manthang(3800mt, 5 ore circa), un tempo capitale e maggiore centro abitato del Regno di Lo. Il percorso in fuoristrada, di circa 4 ore, ci permette di ammirare una sorprendente gamma di splendidi panorami, immersi in un silenzio quasi soprannaturale, rotto solo dal sibilare del vento. In lontananza svetta l’incombente sagoma del Dhaulagiri e sul percorso incontriamo diversi chorten e poche abitazioni. L’odierno capoluogo del Mustang, ancora circondato dalle antiche mura, sorge in una piana desertica a 3700 metri di altitudine, ai confini con il Tibet.
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Trascorreremo due giorni a Lo Manthang durante il festival di Tiji, condividendo insieme alla gente del luogo e ai monaci buddhisti la particolare atmosfera creata da questo evento. La festa, che la tradizione fa risalire al XV secolo, costituisce uno dei momenti più sentiti e intensi della religiosità buddhista nel Mustang. Viene celebrata con gran fasto nel principale monastero del villaggio, i cui monaci indossano maschere propiziatorie per inscenare la storia di Dorje Joho, che combatté contro i demoni che attentavano all’integrità del regno del Mustang. Il variopinto rito cerimonial
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In mattinata ci rimettiamo in viaggio, diretti verso il villaggio di Samar (3.400 mt), 3-4 ore circa), tra affascinanti vedute sulle montagne tutto attorno. Il villaggio e' circondato da campi coltivati e dai consueti piccoli stupa. Le donne, anche quelle più giovani, vestono gli abiti tradizionali: la chuba, una specie di vestaglia stretta alla vita con una cintura, il doppio grembiule di un tessuto a righe multicolori, in testa il fazzoletto colorato e immancabilmente al collo il gioiello tradizionale, un ciondolo costituito da una grossa pietra di turchese e da due grossi coralli. Sistemazione in lodge/rifugio.
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Oggi scendiamo fino alla grande e trafficata città commerciale di Jomsom, antico avamposto commerciale per il Mustang e il Tibet. Trascorriamo la notte a Jomsom per prendere il volo per Pokhara al mattino seguente. Mezza pensione che include la cena
È venuto il momento di salutare lo splendido ambiente himalayano dell'Alto Mustang con le sue grandiose scenografie, i panorami mozzafiato sulle sue montagne, i colori della terra in tutte le loro declinazioni. In mattinata, dopo la prima colazione, raggiungiamo il piccolo aeroporto locale, da dove decolliamo alla volta di Pokhara. Il volo dura appena una trentina di minuti, ma è prodigo di emozioni; sorvoliamo infatti la profonda vallata del fiume Kali Gandaki, rinserrata tra l’Annapurna e il Dhaulagiri. La vista è semplicemente grandiosa e si rimpiange perfino la brevità del viaggio. A
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Oggi visitiamo infine la seconda più popolosa città del Nepal: Pokhara, accoccolata in una valle ai piedi del massiccio dell’Annapurna, sulle sponde del lago Phewa, ha conquistato il cuore dei viaggiatori di tutti i tempi grazie allo spettacolo indimenticabile del Macchapucchare che si riflette nelle acque del lago. L’ampia vallata nella quale si è sviluppato il popoloso centro, grazie al clima subtropicale e alle precipitazioni monsoniche, è caratterizzata da una vegetazione esuberante. Soprattutto negli ultimi decenni è divenuta un polo di notevole importanza turistica grazie alla sua vicinanza all’Annapurna e l’abitato si è molto espanso con la costruzione di nuovi quartieri.
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Dopo la colazione, rientro a Kathmandu (200km, circa 6 ore). Il resto della giornata è a disposizione per per dedicarci ad attività di nostra scelta: la visita dei monumenti locali, lo shopping nei variopinti negozi e mercatini locali, una passeggiata in mezzo alla folla del centro o nella quiete dei vicoli meno frequentati. Da queste parti può valere la pena esplorare la cucina locale, assaggiando i momos (sorta di gnocchi), il dal bhat (riso con verdure e lenticchie) o un piatto di newari (carne di bufalo). In serata, ci rechiamo in un buon ristorante locale per una cena d'addio tradizionale nepalese con spettacoli di danza e musica popolare.
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KATHMANDU – ITALIA
La mattina è dedicata alla visita di Bhakhtapur conosciuta anche come Baghdaon, fondata nel IX secolo dal re Ananda Malla, che si trova sull’antica strada commerciale per il Tibet. La pianta della città, costruita con mattoni di terra color ocra che si combinano perfettamente con le colline circostanti, si può immaginare come una doppia “S” orizzontale interrotta a tratti da piazze, templi, fontane e luoghi sacri. Bhakhtapur ha conservato la sua struttura originale meglio di Kathmandu e Patan per il suo sviluppo indipendente fino alla riunificazione della Valle avvenuto solo verso la fine del XVIII secolo ad opera dei gurkha.
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Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Doha, da cui si prosegue con il volo per l’Italia.
• I voli interni a tariffa speciale riconfermabile solo all’atto della prenotazione/emissione dei biglietti, 15 kg di franchigia bagaglio
• Tutti i trasferimenti con veicoli con aria condizionata adeguati al numero di partecipanti a Kathmandu e Pokhara, in jeep 4 x 4 per tutto il tour in Mustang
• Sistemazione negli hotel/lodges/rifugi indicati in apertura al tour
• I pasti dettagliati nel programma
• Visite ed escursioni come da programma
• Ingressi durante le visite guidate
• Tassa di registrazione turistica
• Assistenza di personale locale qualificato e di guida locale parlante italiano
• Assistenza di accompagnatore dall'Italia a partire da 10 partecipanti
• Assicurazione Spese Mediche, Covid-19, Assistenza in Viaggio, Bagaglio
Effettuando un viaggio in cui frequentemente si superano i 3.000 metri di altezza bisogna tenere presente che potrebbero insorgere problemi fisici dovuti al “mal di montagna”. In Mustang non disponiamo di attrezzature adeguate alla risoluzione di questi problemi, che di solito passano gradatamente bevendo molta acqua ed eventualmente assumendo qualche diuretico consigliato dal medico di fiducia. L’alta quota e i pernottamenti in alcuni lodge/rifugi spartani richiedono un ottimo spirito di adattamento e una buona forma fisica. Ottimo spirito di adattamento è richiesto anche per i tempi di attesa necessari per ricevere i permessi, passare i posti di blocco e soprattutto, durante le visite, occorre pazientare se alcune strutture che dovrebbero essere aperte saranno chiuse (o viceversa). Il cibo locale, piuttosto monotono, può non incontrare il gusto occidentale, ma occorre tenere presente le difficoltà di approvvigionamento dei rifugi in Mustang. I lodge/rifugi che si incontrano durante il percorso sono molto più confortevoli che i rifugi alpini nostrani, tutti forniscono un piumone spesso e riparo dalle intemperie, tuttavia non tutti sono riscaldati e un sacco a pelo con sacco lenzuolo personali sono vivamente consigliati in aggiunta al piumone fornito dal rifugio. Al momento della stesura del programma, quasi tutti i rifugi hanno i servizi in comune, spesso con servizi “alla turca” e senza sciacquone, l’acqua si versa col secchio. Estremamente gradevoli invece gli hotel di Pokhara e Kathmandu. Il viaggio è particolarmente interessante se effettuato in occasione del Festival di Tiji, che si svolge a Lo Manthang.
In primavera o in autunno. In primavera la concomitanza con lo svolgimento del Festival di Tiji a Lo Manthang rende questo viaggio un’occasione imperdibile, ottobre è il periodo climaticamente migliore in assoluto. Per approfondimenti sul clima nei vari periodi dell’anno, fare riferimento alla pagina “L’India e il suo clima”
- La Valle di Kathmandu