
UN VIAGGIO PER...Un itinerario per gli appassionati di viaggi geo-etnografici, desiderosi di cogliere tradizioni e stili di vita degli ultimi popoli ancora legati alla identità del clan e al nomadismo. Il viaggio che vi proponiamo quest'anno in occasione del Gerewol, la festa dei pastori Peul Wodaabe o Bororo coglie, strada facendo, diversi momenti di interesse etnografico: rituali locali e momenti di festa comunitari.
Partenza con volo di linea per Niamey, via Istanbul. Arrivo in serata nella capitale del Niger, trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento.
Lasciamo Niamey in direzione est per scoprire gradualmente i paesaggi tipici del Sahel e il complesso mosaico di etnie di questo Paese, grande quattro volte l'Italia, che si estende tra le distese del Sahara e le regioni del Sahel. Effettueremo la nostra prima sosta a Dosso, il centro principale del gruppo etnico Djerma-Songhai, un tempo organizzato in chefferie, entità politiche e amministrative poste sotto l'autorità di un capo, proprie delle società tradizionali prestatuali. Qui sorge il Palazzo del Sultano, sede del Djermakoye, il capo tradizionale, e un museo regionale che custodisce il patrimonio etnico-culturale djerma.
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In mattinata proseguiamo per Birnin Konni, nei cui dintorni sorgono alcuni villaggi abitati dagli Azna, un sottogruppo degli Haussa che ha conservato credenze animiste. Qui trascorreremo il pomeriggio nella speranza di assistere ad una cerimonia tenuta dal capo stregone. In base alla loro concezione del mondo, la vita è un fragile equilibrio dove la buona sorte dipende soprattutto da fattori naturali e dalla benevolenza degli spiriti. Questi spiriti sarebbero in grado di vedere il futuro e persino di modificarne gli eventi. Nei riti il compito di intercedere fra gli dei e la comunità appartiene all'oracolo sacerdote o babalawo, “colui che detiene i segreti” in lingua yoruba.
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Dalla località di Birnin Konni, la strada piega decisamente verso nord. Anziché proseguire lungo la direttrice asfaltata, prenderemo la pista che si inoltra in un altopiano inciso da profonde valli, zona cerniera tra nomadi e sedentari con interessanti architetture in terra cruda. A partire dal XVII secolo, tribù nomadi provenienti dalla regione sahariana dell'Air e flussi migratori dalle regioni subsahariane si sono stabilite in quest'area. Visiteremo gli accoglienti villaggi tradizionali, ne incontreremo gli abitanti, osserveremo le tecniche costruttive tipiche della tradizione locale con
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(200 km circa - strada asfaltata e pista)
Con una settantina di chilometri circa raggiungiamo il villaggio di Abalak, nella regione di Tahoua, il giorno in cui si tiene il mercato settimanale (giovedì), scenario d’altri tempi, contesto ancora intatto di genti, tradizioni e costumi. Qui i pastori vengono a procurarsi le granaglie per integrare una dieta a base di latte. Abalak è anche un punto d’incontro, dove dare e ricevere informazioni su quello che succede nella savana, sulle relazioni tra nomadi e sedentari. inoltrandoci con i mezzi fuoristrada lungo una pista che taglia le distese della savana, raggiungeremo l'accampamento dove avrà luogo un Gerewol.
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Corpo slanciato, portamento fiero ed elegante, grandi occhi, fronte alta e denti bianchissimi. Truccati e abbigliati di tutto punto, i giovani Wodaabe, (localmente denominati Bororo) si atteggiano in danze sensuali e sguardi ammiccanti di fronte alle giovani donne, mimando movenze di seduzione. Accompagnate dai capi cerimonia e dalle donne anziane, le ragazze avanzano timidamente con le mani giunte e con un semplice gesto della mano, spesso inavvertibile, ogni ragazza sceglie il suo compagno per una notte o per la vita. Battito di mani e di piedi, tintinnare di cavigliere, ritmo ipnotico cadenzato dalla voce, assisteremo alle danze sino al calare della notte.
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Con un percorso lungo le piste che tagliano le alte erbe della savana raggiungiamo la strada principale per proseguire in direzione nord verso Agadez. Arrivo e sistemazione in hotel, tempo a disposizione. Mezza pensione.
Antico e fiorente crocevia di carovane a metà strada tra il Maghreb e l'Africa Nera, Agadez, mitica capitale tuareg, ha conservato la sua architettura di città sahariana con le case tradizionali, le piazzette e i vicoli sabbiosi che ne hanno decretato l'inserimento nella lista dei beni Patrimonio Mondiale dell'Umanità. L'emblema della città è il minareto dell’antica moschea. Alto 27 metri, costruito in banco (impasto di argilla e paglia), affascinante nelle linee e nella forma, si innalza per 27 metri con i tronchi di palma infissi sui quattro lati ed è considerato la più alta costruzione in terra esistente al mondo.
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In mattinata trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Niamey. Arrivo nella capitale, e trasferimento in hotel con alcune camere a disposizione sino all'ora del trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia. Tempo a disposizione
Partenza nelle prime ore del mattino con il volo per l'Italia, via Istanbul con arrivo nel primo pomeriggio.
• I passaggi aerei internazionali con voli di linea Turkish Airlines da/per l'Italia (classe di prenotazione speciale gruppi: vedere paragrafo alla voce Informazioni Generali), franchigia bagaglio n. 2 colli di kg 23 ciascuno • Passaggio aereo interno da Agadez a Niamey, franchigia bagaglio di kg 20 per persona • Tutti i trasferimenti con vetture fuoristrada occupate da tre passeggeri per auto • Sistemazione in camera doppia in hotel a Niamey, Agadez e Dogondoutchi (vedi “Nota bene”), in tenda tipo igloo a due posti durante il Gerewol (3 notti). Camere day use in hotel a Niamey in attesa del trasferimento in aeroporto per il volo di rientro (vedi “Nota bene”) • Pensione completa durante tutto il viaggio, eccetto i pasti ad Agadez e Niamey (vedi “Nota bene”) • Materiale da campo, eccetto sacco a pelo e cuscino • Visite ed escursioni come da programma • Ingressi durante le visite guidate • Assistenza di personale locale (autisti e cuoco) e di guida tuareg • Assistenza di un accompagnatore dall'Italia per i gruppi a partire da 8 partecipanti • Assicurazione “Multirischi Premium” (Annullamento o Modifica del Viaggio, Interruzione del Viaggio, Spese Mediche, Assistenza in Viaggio, Covid-19, Bagaglio).
• Visto di ingresso in Niger (85 Euro) • Le tasse aeroportuali e di sicurezza (Euro 425 circa) • Contributo a sostegno delle comunità locali per la partecipazione a feste ed eventi tradizionali (Euro 160 - vedere informazioni dettagliate nel Nota bene) • Eventuali tasse aeroportuali locali o introduzione di nuove tasse governative o aumenti delle stesse e aumenti del costo dei biglietti di ingresso ai vari siti di interesse turistico, parchi o riserve naturalistiche di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote • Bevande, mance e quant'altro non espressamente indicato.
A Niamey hotel 4 stelle, a Dogondoutchi hotel 3 stelle, ad Agadez hotel d'atmosfera in stile sahariano, in tenda al campo (3 notti) durante il Gerewol.
Le strutture alberghiere sono selezionate tra le migliori esistenti e sono tutte fornite di aria condizionata e servizi privati. La classificazione ufficiale non corrisponde in genere agli standard europei e gli alberghi possono in alcuni casi presentare carenze dovute ad una non puntuale manutenzione. La loro capacità, al di fuori della capitale, è limitata a poche camere.
Vetture Toyota 4x4 (3 passeggeri per auto più l’autista) durante il circuito.
La grande festa del Gerewol si tiene solitamente dalla seconda metà di settembre a metà ottobre ed ha preavvisi minimi con riguardo alla data e anche con riguardo al luogo che viene scelto dal capoclan e da un comitato di anziani.
Il Niger è classificato fra gli stati più poveri al mondo e non è indicato per un turismo di tipo tradizionale. il Paese ha mantenuto ancora una sua autenticità nei costumi e nello stile di vita. Nel corso del viaggio si attraversano regioni popolate da varie etnie (Djerma-Songhai, Haussa, Peul, Tuareg), la popolazione è gioviale, aperta e curiosa nei confronti dello straniero, molto ospitale.
L’itinerario è rivolto a persone dotate di ottimo spirito di adattamento e in buone condizioni fisiche; il percorso si snoda in buona parte su piste e strade asfaltate poco scorrevoli che impongono un'andatura lenta ie che attraversano diversi viilaggi.
In assenza di strutture per la ristorazione o di strutture adeguate, nel corso dei trasferimenti i pasti sono previsti al sacco. La sera sono previsti tavolo e sedie da campo per la cena, che è il pasto caldo della giornata. Il pranzo, come d’abitudine nei circuiti di questo genere, è un picnic freddo consumato al campo.
Il clima da subsahariano diventa sahariano man mano che si sale in direzione di Agadez, quindi caldo e secco. A settembre e inizio ottobre, al termine della preziosissima stagione delle piogge, il paesaggio è più verde rispetto al resto dell’anno e punteggiato qua e là di pozze dove si abbeverano mandrie e greggi. Le temperature sono in genere ancora elevate in ottobre, mese che rappresenta l'inizio della stagione più indicata per i viaggi nelle zone sahelo-sahariane. Le massime si aggirano sui 35/38°C, le minime sui 20/25 °C.
Centro Storico di Agadez (2013)
Abbiamo ripreso a viaggiare in Niger dal 2007 dopo la lunga pausa della ribellione Tuareg, e da allora abbiamo effettuato ogni anno itinerari in occasione del Gerewol, del Biamou, la grande festa tuareg di Agadez, e della festa dell'Air nell'oasi di Iferouane. I nostri itinerari prevedono tutte le misure di sicurezza richieste dalle autorità governative locali, le necessari autorizzazioni e lasciapassare.
Siamo presenti da molti anni su tutto il territorio del Niger con rapporti consolidati nel tempo e ci affidiamo da sempre alle migliori maestranze locali in termini di affidabilità e sicurezza.
Sospese
Le quote saranno riconfermate entro 72h